Vieraskäyttäjä
13. heinäkuuta 2025
Non scrivo mai recensioni. Non mi interessa lasciare commenti o dare stelle, non è nel mio carattere. Ma questa volta no. Questa volta sono stato talmente tanto preso per i fondelli, trattato con sufficienza, ignorato e truffato che sento il bisogno quasi terapeutico di scrivere tutto, nero su bianco, e sputare fuori la frustrazione. Ho prenotato tre notti in quello che veniva venduto online come un “elegante hotel a quattro stelle immerso nella tranquillità”, dotato di ogni comfort, camere spaziose, ristorante gourmet, personale disponibile. Una bugia dietro l’altra. Ogni parola era fuffa, marketing, una colossale truffa legalizzata che ho pagato a caro prezzo. Appena arrivato davanti all’hotel, il primo pensiero è stato: forse ho sbagliato posto. La facciata sembrava uscita da un palazzo occupato. Insegna rotta, una delle lettere era fulminata e lampeggiava come in un film horror, l’ingresso era trascurato, con delle erbacce alte mezzo metro e bidoni della spazzatura traboccanti. Niente portiere, nessuna accoglienza. Entro e trovo la hall semibuia, con un odore pungente di detersivo stantio mescolato a muffa. Il bancone della reception era vuoto. Dopo diversi minuti di attesa, si presenta un tizio in ciabatte, con una maglietta macchiata e lo sguardo di uno che si è appena svegliato dalla pennichella sul divano. Nessun saluto, nessuna cortesia. Prende la mia prenotazione, non dice neanche “benvenuto”, mi lancia letteralmente una chiave arrugginita attaccata a un portachiavi rotto e mi indica col mento le scale. “Secondo piano, in fondo a destra”, bofonchia. Nessun ascensore funzionante. Una scala buia, sporca, con la moquette che pareva non essere stata pulita da almeno dieci anni. Apro la porta della stanza e mi investe una zaffata di odore nauseabondo. Una miscela tra scarichi intasati, sudore vecchio e deodorante economico spruzzato per coprire l’impossibile. Mi fermo sulla soglia a domandarmi se posso davvero dormirci dentro. Pareti luride, con aloni e macchie che sembrano ruggine o forse altro che preferisco non sapere. Il letto era disfatto, il lenzuolo stropicciato, e sulla federa del cuscino c’era un capello nero e riccio. Io sono biondo e ho i capelli lisci. Il materasso era sfondato, con le molle che sporgevano e cigolavano a ogni minimo movimento. La coperta era bucata in più punti e emanava un odore di chiuso che mi ha fatto venire la nausea. Il bagno era uno spettacolo dell’orrore. Pavimento appiccicoso, tenda della doccia con macchie di muffa visibili anche al buio, doccino arrugginito, e un getto d’acqua freddo che sputava in tutte le direzioni tranne che verso il basso. Gli asciugamani erano umidi, grigi (dovevano essere bianchi, suppongo), e maleodoranti. Il tappetino da bagno sembrava una spugna assorbente di batteri. Nemmeno il tempo di calmarmi che mi accorgo che la finestra non si apre completamente. L’unico spiraglio dava su un cortile interno pieno di sacchi della spazzatura e un gruppo di piccioni che litigavano rumor
Käännä